Il ventesimo e ultimo GP stagionale si è disputato sul celebre “Autodromo Enzo e Dino Ferrari” di Imola. Si tratta di un ‘ritorno’ del motocross, perché la cittadina emiliana ha ospitato negli anni ’50 e’60 diversi appuntamenti internazionali e iridati.
Il tracciato, realizzato perlopiù sfruttando l’area vicina alla zona di partenza del circuito asfaltato, e la collina della Rivazza, ha un fondo duro e alcuni tratti in stile indoor. Gli spettatori, più di venticinquemila, hanno potuto sfruttare tribune comode e panoramiche.
Antonio Cairoli (Red Bull KTM Factory Racing MXGP – KTM 450 SX-F) dopo aver segnato il settimo tempo nelle prove cronometrate, nella manche di qualifica è scattato a ridosso del gruppo dei primi, e nel primo giro è transitato in decima posizione. Già settimo dopo quattro giri, il nove volte campione del mondo è incappato in una caduta nel quinto giro, ed è finito fuori pista, battendo con il fianco destro sul duro asfalto. Fortunatamente si è subito reso conto di non aver riportato grossi danni, ma per il colpo sopra l’anca faticava a stare in piedi, e aveva dolore anche al gomito destro. In serata è stato controllato nel centro medico dell’autodromo, e una risonanza magnetica ha escluso lesioni. Nel warm up della domenica mattina ha fatto un paio di giri per capire se poteva essere al via delle due manche, ma il dolore al fianco non gli permetteva di guidare ed è stato costretto a prendere la sofferta decisione di non scendere in pista. Senza poter correre l’ultimo GP si è dunque conclusa la stagione 2018 di Cairoli, una stagione comunque più che positiva e a tratti esaltante, dove ha vinto due GP ed è stato spesso in lotta con un Herlings (KTM) in grandissima forma, poi iridato. Cairoli nella sua quindicesima stagione iridata si è classificato secondo, portando a tredici i suoi podi iridati in quindici annate.
Cairoli: “Peccato, ero molto felice di essere qui in una location prestigiosa e storica, davanti al mio pubblico. La pista è stata ben realizzata e l’ampio paddock e le tribune avvicinano tanti spettatori. Purtroppo non ho potuto prendere parte alla gara, ma dopo la caduta, la domenica mattina, ho provato a guidare ma avevo troppo dolore ed inoltre abbiamo deciso che sarebbe stato un errore rischiare in vista del Nazioni, in programma nel prossimo weekend, e in classifica iridata non avevo niente da perdere, col secondo posto al sicuro da tempo”.
Nella MX2 in settimana la notizia dell’intervento chirurgico a cui si è sottoposto Pauls Jonass (KTM), ha di fatto anticipato la vittoria del mondiale di Jorge Prado (team Red Bull KTM Factory Racing MX2), a cui bastava raccogliere solo quattro punti in quest’ultimo GP. Jorge ha comunque vinto nettamente la qualifica MX2 al sabato, e la domenica ha siglato una splendida doppietta, per concludere al meglio una stagione iridata fantastica, dove ha vinto il suo primo titolo MX2, diventando uno dei più giovani campioni del mondo di Motocross a diciassette anni, e il primo spagnolo nella storia del motocross MX1, MXGP e MX2. Dopo la vittoriosa prima manche è esplosa la festa per il titolo, e intorno a Jorge si sono stretti il suo team, i vertici KTM e tanti tifosi venuti dalla Spagna.
Prado: “Ho saputo di essere campione del mondo giovedì ed è stato davvero strano. Non me lo aspettavo e pensavo di correre contro Pauls questo fine settimana … Ho voluto comunque vincere, ci tenevo per dimostrare che avrei vinto comunque il titolo. Dopo la prima manche la festa in pista è stata fantastica e emozionante. Ringrazio la mia famiglia, il team KTM e tutti i miei tifosi, oggi numerosissimi, e il pubblico italiano che mi ha acclamato a lungo”.
Claudio De Carli, Team Manager MXGP: “È stata una stagione grandiosa ed esaltante. Jorge è stato perfetto. Ha superato il problema di un infortunio al gomito, a dicembre – interrompendo una prima parte importante della preparazione – e ha poi lavorato a testa bassa dimostrando grande spirito di sacrificio, talento e determinazione. Nel corso della stagione ha messo in mostra le sue qualità, la sua forza e ha vinto dodici GP. Voglio ringraziare KTM per tutto il lavoro svolto a Mattighofen e tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Per il mio team è stato un ritorno in MX2 dopo diversi anni e rivincere subito il titolo è fantastico; tutto il team ha lavorato molto bene, tra questi mio figlio Davide che ha lavorato con Jorge 24 ore al giorno, e Tony che lo ha preso a cuore e insieme hanno lavorato al meglio: abbiamo visto i risultati. Jorge è un ragazzo eccezionale, educato, sorridente, un vero sportivo e ora è uno dei più giovani campioni nella storia del motocross. Ha vinto meritatamente contro un pilota del calibro di Pauls Jonass ed è stato bello vederli combattere per tutta la stagione, sempre un gradino sopra tutti gli altri. Faccio gli auguri a Pauls di tornare in sella prima possibile. ”
Robert Jonas, VP Motorsport Offroad: “Jorge ha disputato sicuramente una grande stagione. È sempre stato uno dei piloti più talentuosi … e lo sappiamo da alcuni anni. Ha iniziato il 2018 in un modo difficile con un gomito fratturato e poi con poco allenamento ha corso in Argentina il primo round, ma la sua fiducia è cresciuta durante la stagione e il titolo è un risultato davvero grandioso. Siamo molto felici di averlo con noi e ha ancora un futuro molto brillante. Quest’anno abbiamo avuto una battaglia molto esaltante all’interno della squadra e con quattro piloti: è stato molto bello da guardare ed è stata gestita in modo molto professionale”.
Pit Beirer, Direttore KTM Motorsports: “Abbiamo costruito questa squadra negli anni e credo che ognuno in essa sta davvero facendo il suo meglio, cosicché il pacchetto intero è molto forte. Penso dunque che questo successo non sia basato sulla fortuna o sul caso: c’è una grande “macchina” dietro di esso, con molti che lavorano per essere pronti dal primo GP fino all’ultimo e questo significa anche tutti i nostri partner. È una cosa così forte che penso se ne possa avvertire lo spirito e la passione, quando sei nel team: è un lavoro che facciamo da molti anni così quando un pilota entra a far parte del team può contare su questo. È quel qualcosa in più che non puoi comprare. Anche dopo tanti titoli vedo il ‘fuoco’ nella squadra e i suoi componenti, e questa è una grande parte del successo, quindi voglio esprimere il mio ringraziamento a tutti. ”
“Riguardo a Jorge: ricordo di averlo visto sulla piccola 65cc e al secondo giro ho detto” questo ragazzo è quello che ci vuole per il futuro … “ma, naturalmente, da lì il cammino è ancora lungo. Poi, quando è davvero campione del mondo, è una grande soddisfazione per tutti noi. Per avere un campione del futuro non puoi semplicemente far firmare un ragazzo e aspettarti che vinca l’anno successivo; devi fare il tuo lavoro e fare quanto necessario per cinque o sei anni, e anche allora non è comunque detto. Quindi sono felice e super orgoglioso che ci siamo fidati di questo ragazzo, ma con questi giovani atleti devi anche parlare della loro famiglia e sono grato che ci abbiano dato fiducia per crescere Jorge con cura e con criterio. Complessivamente: una grande soddisfazione”.